Giovedi, 4 febbraio 2016
Ottenere credito per l’attività d’impresa tra Confidi e garanzia di Stato:
la risposta di Italia Comfidi e Confapi Lombarda Fidi – un accordo a supporto delle PMI
Mentre è in avvio una nuova stagione di riassetto del sistema creditizio (nuove aggregazioni all’orizzonte e nuovo assetto del credito cooperativo), i due Confidi di emanazione associativa, Italia Comfidi e Confapi Lombarda Fidi, si alleano a sostegno delle imprese. Un’alleanza che non supera l’identità di ognuno. Un’alleanza per le imprese.
Chi sono i due Confidi.
Italia Comfidi è il Confidi di emanazione Confesercenti a carattere nazionale. Associa circa 66 mila imprese tra le sue tre aree di operatività, Nord, Centro e Sud, con una forte prevalenza nel centro-nord Italia ed una significativa presenza nella regione Campania. Nell’ultimo quinquennio il Confidi, nell’interezza delle sue forme tecniche comprese di breve a revoca, ha garantito posizioni per circa 2,5 miliardi di euro per un complessivo di finanziato di 4,8 miliardi circa di euro suddiviso su oltre 52.500 linee di credito. In termini di stock residuo al 31\12\2015 parliamo di quasi 3 miliardi di euro di linee garantite. Le garanzie del Confidi sono rivolte sostanzialmente alle micro e piccole imprese che assorbono il 90% dell’intera operatività così meglio dettagliate: imprese con fatturato fino a 250 mila euro rappresentano il 30%, quelle con fatturato da 250 mila euro a 2,5 milioni di euro rappresentano il 50%, da 2,5 milioni a 5 milioni di euro rappresentano il 10% ed oltre 5 milioni rappresentano il restante 10%. Per oltre il 60% le garanzie sono rivolte al settore commercio, servizi e turismo.
Confapi Lombarda Fidi è il Confidi di emanazione Confapi attivo nel nord Italia, prevalentemente in Lombardia. Associa poco meno di 7 mila imprese. Nell’ultimo quinquennio ha garantito circa 5 mila finanziamenti per oltre 500 milioni di Euro di finanziato. Le imprese garantite sono in prevalenza piccole (quelle fino a 10 dipendenti rappresentano oltre il 70% del totale e quelle fino a 50 dipendenti più del 96%) e riferibili al settore industriale (circa il 50%).
In cosa consiste l’alleanza?
Semplice: cooperare per aiutare le imprese.
Come?
Intervenendo di norma insieme in garanzia verso le banche convenzionate su distinti finanziamenti a favore della medesima impresa, ovvero intervenendo in garanzia un Confidi (Italia Comfidi) quando l’altro ha ormai raggiunto i propri massimali d’intervento.
Perché?
Confapi Lombarda Fidi, essendo di emanazione industriale, si rivolge ad imprese che necessitano non di rado di finanziamenti anche di importo rilevante. Ancorché meritevoli di credito, l’accoglimento via via delle necessità di tali imprese porterebbe ad una concentrazione in termini di esposizione creditizia e quindi, ad un rischio rilevante per il Confidi. In definitiva, fino a ieri un’impresa valutata positivamente dal Confidi (non solo sulla base dei numeri, ma anche delle informazioni di natura qualitativa), poteva non trovare piena risposta nel Confidi, per via della concentrazione del rischio che l’intervento in garanzia avrebbe comportato. L’intesa di oggi supera tale limite, potendo Confapi Lombarda Fidi attivare anche Italia Comfidi che, seppur nell’autonoma valutazione del merito di credito (non può essere diversamente), potrà tener conto della condivisione del rischio con Confapi Lombarda Fidi e quindi sulle informazioni di natura qualitativa di cui può disporre il Confidi partner. Se da una parte per l’impresa socia di Confapi Lombarda Fidi l’intesa si traduce nell’ampliamento della possibilità di accesso alla garanzia Confidi, per Italia Comfidi si tratta di diversificare il proprio rischio, sia in termini settoriali che geografici, anche questo in ultima istanza a vantaggio dei propri soci. Una sinergia nei fatti, restando autonomi (nessuna fusione all’orizzonte), perché non necessariamente, in ambito Confidi, le fusioni creano valore. Talvolta annientano le identità e le diversità e ciò può tradursi in uno svantaggio per i Soci.
Presenti oggi presso la sede di Confapi Lombarda Fidi a Brescia, per Italia Comfidi, il Vicepresidente Alessio Merigo, l’Amministratore delegato Emilio Quattrocchi, il Responsabile area nord Italia Domenico Perroni e per Confapi Lombarda Fidi, il Presidente Virginio Novali, il Vicepresidente vicario Franco Colombo, Il Direttore Fabio Cutrera.
L’intenzione di Italia Comfidi e Confapi Lombarda Fidi è quella di affrontare, vicino alle aziende, un contesto economico e finanziario non certamente tornato in una situazione di normalità e che nei prossimi mesi affronterà ulteriori trasformazioni, nonché la partita dei crediti deteriorati.
Ne parla il Presidente di Confapi Lombarda Fidi, Virginio Novali, che fa gli onori di casa: “Stiamo vivendo un periodo di contraddizioni per le aziende ed il sistema bancario, da un lato il cronico fabbisogno delle piccole aziende frutto di sottocapitalizzazione e dall’altro la grande liquidità immessa dalla BCE nelle banche, da un lato la necessità per le banche di avere garanzie per ridurre gli accantonamenti gonfiati da montagne di default e dall’altro la “grande” facilità di ottenere l’80% di garanzia dallo Stato, da un lato la capacità delle aziende di assumere impegni e dall’altra comportamenti dei garanti istituzionali legati ad algoritmi che hanno perso di vista l’impresa.
Così vediamo banche distribuire danaro là dove non serve (specialmente alla grande e media impresa) controgarantendosi al Fondo di Garanzia con soldi dello Stato e rifiutare danaro ad aziende alle quali per primo lo stesso Fondo nega le garanzie. Perché oggi può bastare avere un anno in perdita per mancato fatturato (un cliente che chiude o va all’estero) per perdere il diritto alla controgaranzia pubblica ed essere automaticamente spinti, a questo punto dallo Stato, sulla via del non ritorno.
Il Confidi no, fatto da imprenditori, è sul territorio a fare quel lavoro di banca d’altri tempi, a valutare caso per caso, discutere con l’imprenditore per cercare di capire cosa è successo, cosa potrà accadere, raccogliere informazioni e, se convinti, rischiare (garantire). Un lavoro in alcuni casi mal visto persino dalle banche che rifuggono da aziende non nelle prime fasce di rating per poi trovarsi di fronte un Confidi pronto a rischiare accanto all’impresa. Da imprenditore che opera ogni giorno nella sua azienda sono convinto che serviamo, serviremo ancora, anche se quanto dico appare fuori moda, sull’onda della rottamazione del vecchio, Confidi compresi. Credo quindi nell’utilità attuale e prospettica dei Confidi, ancorché attivi in una nicchia del mercato del credito, quella del credito chirografario alle piccole imprese, e ne sono convinto, nell’interesse delle micro e piccole imprese non essendo il Confidi la risposta ad esigenze finanziarie di medie imprese che possono oggi utilizzare anche strumenti finanziari nuovi presenti sul mercato. Ma oggi Confapi Lombarda Fidi con questo accordo è in grado di dare garanzie anche alle medie imprese, quelle per intenderci che stanno sotto i parametri di emissione dei minibond. E per farlo ha scelto un partner di tutto rispetto, conosciuto e capitalizzato, anche se di matrice associazionistica diversa in un ottica di superamento di particolarismi a tutto vantaggio delle imprese socie.”
Emilio Quattrocchi, Amministratore delegato di Italia Comfidi aggiunge: “Il sistema del credito, in Italia e non solo, sta vivendo un periodo di assestamento dopo aver vissuto, ed in parte si sta ancora vivendo, una crisi economica che per la sua profondità e durata non poteva escludere ricadute anche sul sistema bancario e conseguentemente sull’intera filiera del credito.
Gli strumenti oggi messi in campo dalle Istituzioni hanno permesso una certa agibilità ma certamente non hanno consentito, soprattutto alla Micro e piccola impresa, la soddisfazione delle necessità di credito anche, senza remore di coraggio nell’ammetterlo, per una debolezza del sistema privato della garanzia che la crisi ed il conseguente innalzamento delle partite deteriorate ha amplificato.
La riforma del mondo Confidi che distinguerà in maniera sempre più esplicita operatori Maggiori ed operatori Minori vedrà fattivamente la luce nei prossimi mesi. Questa riforma insieme alla contestuale revisione di operatività del Fondo di Garanzia, per la verità ancora da scriversi nella sua interezza, ci auguriamo possa costituire una prima, forse necessaria, traccia di Exit Strategy dalla emergenza. Il che vorrebbe dire iniziare a vedere concretamente la fine del lungo tunnel della crisi che ha attanagliato l’intero Paese.
Ebbene in questi albori di Exit Strategy, il sistema Confidi, obbligatoriamente rinnovatosi negli anni nelle sue strutture e nelle sue policy in linea con i principi di vigilanza di Banca d’Italia, potrebbe riacquisire con più forza quel ruolo di assistenza al credito, non costituito solo da elargitore di garanzia, ma fatto anche di consulenza, assistenza, formazione e servizi etc, con un focus particolare a favore della miriade di Micro, Piccole e Medie imprese. Sono queste ultime che in questi ultimi anni hanno risentito più di altre delle ristrettezze bancarie e comunque, anche quando sono riuscite ad ottenere credito, hanno sopportato costi maggiori rispetto ad imprese più strutturate.
Oggi, con la sottoscrizione di questo accordo, siamo qui per dimostrare che anche i perimetri associativi possono essere superati con certo vantaggio per le imprese tutte e, perché no, ci auguriamo anche per il sistema bancario, senza che questo discrimini l’identità di ciascuno, anzi che queste identità possano completarsi a vicenda.
La natura dell’accordo, partito dalla necessità di una sempre più stretta vicinanza all’imprenditore si prefigge quale obiettivo reale, ove possibile, quello di riuscire a fornire all’imprenditore, sempre e comunque una risposta, una soluzione alla sua necessità, attivando anche percorsi di sistema che superino i propri confini operativi.
Ora tocca a noi, Italia Comfidi e Confapi Lombarda Fidi, metterci reciprocamente impegno e volontà e fare in modo che l’accordo oggi sottoscritto si traduca nel concreto in una sommatoria dell’autorevolezza di cui godiamo come singoli confidi a vantaggio delle imprese e che questo strumento possa divenire un volano di nuove idee e progetti.”